giovedì 26 ottobre 2006

Una poesia dedicata alla mia via

Roma, 22 settembre 2006
In occasione della rimozione totale della storica pavimentazione stradale di Via dell’Assunzione, strada nella quale sono nato a Roma, dopo essere nato per la prima volta a Buenos Aires, guarda caso, su una strada pavimentata coi sampietrini (adoquines, leggasi adochines) anch’essa, ahimè, ora asfaltata....


Per Via dell’Assunzione


E’ quasi primo autunno o fine primavera?
C’è fuori un mutamento che da anni si sapeva.
Rimpiango ora i basalti, che andranno chissà dove
portando del mio passo la lunga storia altrove.

In Via dell’Assunzione, strada stupefacente,
che pullula di odori e che è piena di gente
di questo e di altri mondi, (lontani e anche vicini)
si fa largo l’asfalto sfrattando i sampietrini.

I tacchi gioiranno e pure le vecchiette
che non inciamperanno giammai su quelle pietre.
Ed ecco la notizia dell’ultimo minuto:
si sono presi il gusto di togliere il ligustro.

Bisogna fare strada per stare in questo mondo.
Si edifica il progresso così o in un altro modo.

Io forse sarò fesso, ma quelle pietre lisce
per me avevano un senso e sapevano di casa.
Da quando sono nato contavo gli “adoquines”
(che sono sampietrini, ma in lingua castellana).

Mi vesto e vado al bar di Paola e di Dario
e vedo che per strada l’asfalto si fa largo.

Me viè voja de scrive ‘sta parte in romanesco
pe’ ppoi mette ‘sto fojo alla bacheca appeso.
Così ‘a ggente legge de questo mio sgomento,
e poi io condivido ‘sto vile cambiamento.

Mai più vedrò li sorci che danzano sui serci,
nun c’avrò manco l’erba dove puli’ le feci,
Nun vedrò manco l’acqua che dar nasone sbuca
e sempre va a fini’ sull’incipiente buca.

Ma Via dell’Assunzione (... forse rischio ‘na murta)
da quanno sta asfartata pe’ gnente m’arisurta,
Me pare meno viva, ‘a trovo propio strana...
me sembra (mo’ lo dico) ‘na strada come ‘n’artra!




Nicolás Aldo Parente
nicksonoquick@libero.it

mercoledì 25 ottobre 2006

Aquì la traducciòn de lo que escribiò Aleopardo


Un saludo, un abrazo, he leìdo algo de lotuyo y me quedè pensando en un concepto interesante, que entre otras cosas comparto: no se puede esperar el tener algo que decir para sentir la necesidad de escribir, las palabras como las notas al final salen solas, es suficente parirlas,un acto creativo, liberador me imagino, doloroso a veces, ciertamente vitalal grado màximo, de todos modos un acto de amor, Sòcrates siglos atràs lo habìa ya intuìdo,èl de genio cual era, se autoparìa, para tener las posibilidadde ver el mundo con ojos siempre nuevos, nuevos, como son los ojos de cada uno de nosotros cuando la lluvia o las làgrimas los mojan, despuès se secan y ven mucho mejorlas cosas, serà que tengo una fija con el agua,nick lo sabe,hombre de agua, hombre de viento (juego de palabras: en italiano di vento quiere decir de viento, divento quiere decir me transformo).
Con nick,en roma èramos peripatèticos, en el sentido aristotèlico, que como todos saben consiste en el conversar caminando, no sentados y la conversaciòn por cuanto surreal como se puede esperar de un par de locos, era siempre estimulante, o sea nos reìamos un montòn antes que nada,y segùn la tradiciòn latino-americana precolombiana, el mundo tuvo origen cuando Dios se empezò a reìr y de su homèrica risa nacieron el hombre y la mujer, el maìs y la papa, los rìos y las flores,los animales y las mariposas, en fin, todo aquello que es bello y colorido, despuès vinieron cortèz y pizarro y el resto lo sabemos.
Informo al blog que si alguien tuviera ganas de hacerse unas vacaciones aquì en el Caribe, yo podrìa funcionarcomo guìa turìstica...entre nosotros, en fin yo la tiro ahì, nunca se sabe, despuès cuando nick decidiera hacer una escala aquì antes de proseguir para Argentina....
Està bien, hoy estoy logorroico, mi hija Aura a mis espaldas en este momento es logorroica del mismo modo con el telèfono hablando con su prima, las dos de catorce años, el ùnico que no habla es ciro (lèase chiro) el papagallito, que generalmente tiene conferencias todo el dìa, o sea està siempre dispuesto al diàlogo, hace acrobacias,se manda la parte con las nuevas evoluciones, y quiere estar fuera de la jaula todo el tiempo y apoyarse en la espalda y gritar en la oreja y morder el lòbulo, es su manera de hacer caricias, què estaba diciendo? bueno, vuelvo màs tarde que està cerrando la "licorerìa" y me quiero comprar 4 cervecitas, hoy hace un calor terrible!
Vuelvo despuès, chau nick, hasta pronto.

mercoledì, ottobre 25, 2006 2:55:59 AM

Hay que ver lo que escribe Aleopardo

Para quien no entiende el italiano, intentarè una traducciòn de un comentario de Aleopardo en el blog de hoy. Aleopardo es una persona-duende. Cuando lo conocìse me ocurriò que podìa serla versiòn humana de Miguelito e Mafalda...se le parece mucho. Aleopardo toca muy bien la guitarra y sabe de muchas cosas. De èl aprendì muchas cosas y una de esas fue el caminar hacia el ocaso buscando nada y hablando de todo. Aleopardo es romano de Roma, como se dice acà y viviò cerca mìo por unos años hasta que decidiò irse a Venezuela. Si leen su participaciòn en los comentarios
se daràn cuenta còmo mezcla el español de allà con el italiano de acà. Cuando se fue llorè frente al mar, al Tirreno, en Fiumicino. Ahì, en puerto, tengo un lugar donde voy a llorar. Es un lugar lleno de rocas golpeadas por las olas del mar . Me gusta sentarme sobre esas rocas, cerrar los ojos e imaginar que no soy un hombre sentado encima de una roca, sino que soy roca yo tambièn. Es claro que cuando empiezo a mojarme me tomo una distancia abriendo los ojos...podrìa caer al precipicio, aunque aprendì a nadar de viejo. Bueno, tengo la costumbre de arremeter con las palabras y no parar, se habràn dado cuenta de esto. Les prepararè la traducciòn de Aleopardo y si quieren ir al ìtem "finalmente" la encontraràn en lengua original, asì van aprendiendo el italiano que es una lengua divina.

martedì 24 ottobre 2006

Non dico che...

Non dico che allora non avessi problemi. Allora, come oggi, non avevo neanche soldi.
Ma ero giovane. Ero arrivato da un paese che a quei tempi espelleva i prorpi abitanti. Avevo già avuto qualche nozione coi miei, emigrati da una terra che non li voleva come loro la volevano. Poche volte ho usato la zappa, ma adesso mi trovo ad usare le zappe per montare i miei mobili. Col tempo mi sono dedicato a fare mobili e a suonare la chitarra. Non so bene quale delle due cose io faccia meglio. Direi che è come stare con due donne e che non puoi fare a meno dell'una o dell'altra. Tocca scegliere, almeno tutti dicono così. Molti passano una grossa parte della propria vita a fare una cosa che odiano fare, fino a quando scoprono che erano venuti al mondo per fare un'altra cosa. Io non credo di aver sbagliato nelle mie scelte, perché ho amato le cose che ho fatto. Forse l'amore ripara dallo sbaglio e dallo sbadiglio.
Non sono stati in molti a visitare questa mia nuova "casa". Il mio fedele amico Aleopardo mi procura sempre alimento coi suoi commenti e se li leggete troverete anche voi che nelle cose che dice puoi scoprire sempre un'altra, puoi ridere con le sue frasi e puoi andare ad ascoltare la musica che lui ama e consiglia ascoltare.
So che tutti hanno molto da fare e che il blog dovrebbe essere un posto dove stare "di passaggio" senza soffermarsi troppo perchè internet non è gratuito e il tempo scarseggia. Non dico che la voglia di scrivere sia smpre a portata di mano. L'altro giorno una mia amica mi ha detto che se non aveva niente da dire era meglio non scrivere niente. ma io faccio un sacco di cose senza sapere perché le faccio, non incomincio a scrivere perché so cosa devo scrivere. Faccio un po' come con la musica, che suoni una nota e poi forse viene fuori un altra e si mettono d'accordo per fare un accordo. Oggi ho finito un lavoro che mi pesava, per questo mi sento più leggero e mi sono messo a scrivere. Per questo stesso motivo, vi lascio e vado a prendermi un caffè a casa di Simona, sperando di trovarla.
Un saluto a tutti

lunedì 23 ottobre 2006

Inicio de canciòn

Hoy me acordè de una canciòn que empecè pero que no sè còmo seguirà.

Es un dìa nublado,
sin lluvia, con viento tenaz...
Hoy no sè si serè capaz
de cargar con las cosas de todos los dìas.

domenica 22 ottobre 2006

Hoy no sè què camino seguir


Pasan algunas cosas que no entiendo bien, y eso pasa hoy. Ya me irè a acostar dentro de poco...en el sueño a veces se encuentran respuestas. De no ser asì, probarè con la realidad.

sabato 21 ottobre 2006

La prole delle parole

Chi sa cogliere il valore racchiuso nelle parole ha un dono acquisito. Se avete una prole di parole, creata in un momento importante (come lo sono i momenti in cui la poesia si affaccia al mondo) vi chiedo di lasciarle scritte in un commento.
Meglio è se la prole è vostra, ma se la vostra prole di parole è adottata, ciò non significa che non possiate lasciarla qui, in mezzo alle altre.
Buona giornata,
Nick

La poesia: una risorsa dell'anima

Senza le parole in prosa, senza versi diversi, l'uomo sarebbe ben poca cosa.

mercoledì 18 ottobre 2006

Uomo alla coque

Prendete un uomo, fatelo bollire per circa 2 minuti. Poi rompte una parte dell'involucro che lo involucra e mangiate col pane fresco.

Uomo sodo

Prendete un uomo, mettetelo in acuqa bolente (100 gradi) e fatelo bollire per circa 4 minuti. Una volta cotto, spogliatelo e conditelo con un po' di sale e maionese.

Mercoledì di passione: è nato un amore nel mio blog

A quanto pare, nonostante le precauzioni prese da Aleopardo e Dumaclan, un anonimo è riuscito a scovarli. La notizia è fresca di giornata fresca. Il dubbio è: Aleopardo ha preso un aereo dal Venezuela oppure Dumaclan ha lasciato il suo capo e se n'è andata da Parigi?? Dovrei andare a CHI L'HA VISTO?. Intanto, oggi ho un mucchio di lavoro arretrato, quindi, vi lascio sperando di ritrovarvi.

martedì 17 ottobre 2006

Cercansi Aleopardo e Dumaclan disperatamente

Se qualcuno li ha visti, sentiti, immaginati, immagazzinati, nascosti, elucubrati, edulcorati, accartocciati, anabolizzati, clonati, cromati, impiallacciati, sagomati oppure semplicemente notati, lo dica o taccia per sempre!!!

lunedì 16 ottobre 2006

Box in via dell'Assunzione

Oggi Sardegna

Mi hanno scritto dall'isola che c'è, quel pezzo paradisiaco chiamato Sardegna... Ho passato degli anni favolosi in quell'angolo di mondo e mi ha reso felice quel mare e quella gente semplice, semplicemente meravigliosa. Se avete commenti da fare sulla Sardegna, potete farli qui, ora e adesso.
Issingurtooosuu

un diavolo per "capello"

::Ciao a tutti.. a quanto pare i miei capelli destano qualche perplessità nella gente che li osserva.... tutti mi dicono di andare dal parrucchiere...io odio il parrucchiere, detesto che mi taglino i capelli perchè poi devo aspettare che crescano.. Mi piace averli lunghi perchè quando suono loro si muovono al tempo della mia musica, mi accompagnano nel movimento totale del palcoscenico. E poi...mi piace che la gente si infastidisca vedendomi conciato così, che pensino che i loro capelli siano a posto. Io a posto nella vita non ho quasi niente, tranne l'amore per la musica e le persone che amo.
Rispetto alla poesia pubblicata, potete andare al sito www.siampietrino.it e cercare Via dell'assunzione. l' ci sto io.
Un saluto a tutti e buon luned'.

domenica 15 ottobre 2006

dimenticavo!! da oggi èpiù facile partecipare perchè non è più necessario registrarsi. Quindi chiunque può partecipare.
Desde hoy, todos pueden participar sin registrarse en el blog. esto facilita el acceso. Esperemos que todo mejore.
Saludos Nick
ieri mi hanno pubblicato una poesia per la prima volta!!! Vedremmo quale sarà la prossima
.Siete sparit e anche io, ma eccomi qua. fatevi sentire!
Ciao Nick

lunedì 2 ottobre 2006

finalmente!!

Credo di essere riuscito a creare il mio sito blog. Vergine in qualcosa nuovamene...e non so da dove cominciare. Comincio per sperare che questo sito sia frequentato da gente non solo come me, altrimenti non ci sarebbe scambio di idee nuove, ma neanche l'opposto di me, altrimenti non ci metteremmo mai d'accordo su niente. Ho cercato di aprire prima questa finestra, ma non ci sono riuscito nonostante faccia il falegname. Siete invitati a lasciare un commento sulle parole "ventose," quelle ch ti si appiccicano e non sanno lasciarti perché neanche tu sai lasciare loro oppure perché sai che ti piacciono e non ne potresti mai fare a meno. Logico che non basta lasciare una parola e dire: vento, mi piace quella.
No; tocca mettere la parola e lasciare un commento dedicato ad essa, d'accordo. Aspetto i vostri numerosi commenti, anzi, i vostri letterosi commenti.
Ciao Nick